La pianificazione pre-operatoria “..forza il chirurgo a pensare in tre dimensioni, aumenta notevolmente la precisione dell’operazione, accorcia la durata della procedura e riduce l’incidenza delle complicazioni..” (M.E.Muller).
Grazie alla pianificazione pre-operatoria è infatti possibile stimare la posizione finale degli impianti, prevedere alcune potenziali difficoltà nel ripristinare i corretti parametri biomeccanici dell’anca e valutare con precisione il grado di correzione che è necessario effettuare durante l’intervento.
Infine la pianificazione pre-operatoria può essere utilizzata dal chirurgo anche per una autovalutazione dei risultati ottenuti in base agli obiettivi prefissati.
Oggigiorno esistono diverse soluzioni software, così come è ancora possibile reperire i lucidi per eseguire la pianificazione direttamente sulla pellicola radiografica.
Al di là del mezzo utilizzato, i passi comuni per una buona pianificazione, sono i seguenti:
- ottenimento di radiografie in antero-posteriore e laterale di buona qualità e di ingrandimento noto e verificabile
- identificazione dei reperi anatomici
- valutazione del tipo e della quantità di correzione da apportare
- pianificazione degli impianti (tipo e taglia)
- registrazione dei riferimenti da utilizzare in sal operatoria
- progetto/disegno finale.
Una buona radiografia AP è essenziale per una corretta pianificazione.
Il fascio dovrebbe essere centrato sul pube, l’ingrandimento stimato con precisione con l’utilizzo di reperi radiografici, gli arti posizionati a 15° – 20° di rotazione interna, il bacino presentato con un tilt naturale, le spine iliache alla stessa distanza dal film.
La radiografia laterale frog-leg si esegue in decubito supino con l’arto in rotazione esterna, ginocchio flesso e massima abduzione. Questa proiezione è molto utile per il dimensionamento della componente femorale e per la pianificazione del punto di accesso per la preparazione del canale femorale.
Si comincia con la valutazione sulla proiezione AP della posizione dei centri di rotazione della anche e con il tracciamento di tre linee di riferimento: la linea sovra-acetabolare, la linea tra le “U” radiologiche (teardrop line) e la linea tra i piccoli trocanteri. Queste linee permettono di valutare l’entità e l’origine (acetabolare o femorale) di una eventuale eterometria.